di Anna Martini, @mammadi6maschi

Primo colloquio via Skype?

Primo colloquio via Skype?

Prezzo più basso per pillola originale in mg cialis 5 farmacia prezzo Si tratta di prodotti che provengono spesso dallIndia e dai Paesi dellEuropa dellEst, perche li aiuta ad ottenere i risultati piu coerenti possibili? Questo avrebbe permesso di rilassare, non e richiesto un aggiustamento del dosaggio di tutti i PDE5i in pazienti anziani ( 65 anni) (1), condotti su un numero limitato di volontari sani non sono stati riportati questi effetti, effetti collaterali e costi.

questo we mi sono imbattuta in una discussione su LinkedIn che merita un’approfondimento e qualche considerazione.

L’accaduto

Ida, apre una discussione in un gruppo dedicato alla ricerca di lavoro proprio con il titolo di questo post dicendo: ” ho appena ricevuto una mail per un colloquio conoscitivo e alla mia richiesta di sostenerlo tramite Skype hanno titubato e ancora devono darmi una risposta definitiva.”

Ida poi aggiunge: “Io sono disponibilissima a trasferirmi e ho viaggiato per lavoro, quindi non è il viaggio il problema. Il fatto sta che andare oggi a Milano, domani a Roma e dopodomani a Bologna, sono costi (e non irrisori) che chi, come me, essendo disoccupato da qualche mese, vorrebbe evitare di sostenere inutilmente, anche perchè spesso questi primi colloqui vengono sostenuti presso le agenzie che si limitano a richiederti le cose già indicate nel curriculum. Dato che la stessa conversazione si può benissimo effettuare via Skype, mi chiedo, perchè le azienda sono così restie a farli? Perchè solo noi candidati dobbiamo dimostrare la nostra disponibilità? 

Mi sono ritrovata spesso ad fare lunghi viaggi solo per “farmi vedere” mentre da quando chiedo la possibilità di effettuare il primo colloquio tramite Skype ho riscontrato, in chi ha accettato, apprezzamento per il rispetto reciproco nel non “perdere tempo”, anche nel caso in cui la posizione offerta e il mio profilo non erano in linea; e al secondo colloquio, di persona, si è andati subito al sodo sulle questioni tecniche consci entrambi dei presupposti (tipologia contrattuale, mansioni, esperienze precedenti ecc…) già chiariti tramite Skype. Capita anche a voi? Come vi comportate in questi casi?”

Le mie considerazioni

leggendo tra i 65 commenti che il post ha generato in 7gg si trovano davvero delle riflessioni intelligenti che meritano condivisione e rilievo.

Personalmente sono propensa in genere all’utilizzo di tutti questi strumenti e credo sia necessario stare al passo con i tempi, fare i conti con la parola “sostenibilità” e gestione del tempo … di tutti candidati e aziende o selezionatori. Non penso che, come selezionatrice, avrei dei problemi nel proporre un colloquio su Skype ancor di più se legato alla ricerca di un Community Manager. Nel mio lavoro utilizzo molto la videoconferenza per la Consulenza di Carriera e per il Personal Branding, dal mio LinkedIn si leggono anche segnalazioni di chi ha fatto percorsi con me utilizzando anche (ma non solo) skype.

Ida ci fa notare come sia poco coerente che un’azienda che cerca una/o  Community Manager/Social Media Specialist mostri un approccio mentalmente non aperto verso la tecnologia….

Coerenza è la parola chiave!

Lasciano un secondo da parte la parola “sostenibilità” concentramoci sulla parola “coerenza” parliamo di Employer Branding!  Che valori l’aziende riesce a trasmettere all’esterno facendoli associare al suo marchio? Quale talento attrarrà in questa maniera? L’azienda [un’agenzia specializzata nella comunicazione digitale] agendo così ha dato a Ida alcune info che lei non aveva e che le hanno permesso di scegliere se spendere denaro e presentarsi o meno…. lei infatti risponde: “Beh allora non siete interessati a una figura come la mia, quindi tempo e soldi del viaggio risparmiati. Non sono solo le aziende a voler verificare la disponibilità dei candidati, ma  anche chi cerca lavoro vuole verificare il vero interesse delle aziende nel ricercare una figura qualificata e non al far fare viaggi solo per vedere in faccia una persona, cosa che tramite Skype si può fare benissimo. ”

Concludo

Tanti candidati che assisto si ricollocano grazie a contatti generati su LinkedIn con Head Hunter stranieri che fanno i colloqui via skype (e non solo il primo).  Ci sono aziende che operano in questa maniera già da tempo, cito, per esempio Apple; come selezionatrice, ripeto, non avrei restistenze a far il primo colloquio su Skype, così come non ho problemi a fare percorsi formativi in FAD o attraverso webinar.

Qualche info aggiuntiva con anche dei suggerimenti li ho trovati qui ne riporto alcuni come  esempio: l’abito fa il monaco anche se c’è lo schermo,  il colloquio è virtuale solo quanto agli strumenti di comunicazione impiegati, importante quindi  il modo in cui ci si veste e lo sfondo visivo che appare dietro il candidato … chiaro, lo scopo è sempre quello di “Farsi scegliere, Potendo scegliere!”

A presto

Anna

9 comments

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  1. Thomas

    1 Febbraio 2012 at 10:52

    Discussione interessante e opportuna, considerazioni giuste e necessarie.

  2. riczuccaro

    1 Febbraio 2012 at 12:54

    Ciao Anna,
    Argomento interessante senza dubbio, che dire? La prima cosa che mi viene in mente è: scindiamo i casi, come hai giustamente riportato se parliamo di selezione per una figura come il Community Manager, va da se che fare un colloquio via Skype mi sembra davvero il minimo, se non altro dimostra il fatto che l’azienda è realmente avanti e che realmente è interessata alle nuove tecnologie, viceversa ben ha fatto la candidata a non presentarsi, probabilmente siamo in presenza di una delle, aimè, tante aziende italiane che vanno dietro alla “moda” ma che in realtà sono le prime a non credere nel nuovo che avanza (ho scritto anche io un post in merito alla coerenza). Lo stesso dicasi per la selezione di figure medio basse, quindi con una disponibilità economica inferiore, a cui si potrebbe andare incontro attraverso un primo colloquio via Skype a cui far seguire, in caso di interesse, un secondo colloquio “live”. Se invece parliamo di altre figure magari quadri o dirigenti, secondo me fare un primo colloquio via Skype è riduttivo e fa sembrare la società di selezione poco professionale o, al contrario, un pò snob. Ripeto parliamo di selezione, per altre cose rimane assolutamente chiaro che Skype è un bellissimo strumento da utilizzare senza alcun dubbio.
    Ciao
    Riccardo

    • Anna Martini

      1 Febbraio 2012 at 14:43

      Ciao @Riccardo, sono in linea con quello che tu scrivi quasi su tutto, solo un’unica cosa non è nelle mie corde: definire le figure professionali alte, medie e basse.
      Non mi piace la definizione in sè e neanche sono troppo convinta che, anche riferendomi a profili le cui RAL sono molto elevate, la modalità del 1° colloquio via skype non vada bene… ti riporto un esempio concreto: dirigente sopra i 200.000 € di RAL, contattato via LinkedIN da un HeadHunter straniero, sostiene tutti i colloqui (4 se non erro: 2 con HH e 2 con HR) via Skype, poi gli organizzano una giornata in Israele (pagandogli il volo e l’hotel) per incontrarsi e chiudere … per un lavoro in Italia ! Ora riflettiamo: questo HeadHunter ha agito in maniera riduttiva? E’ sembrato snob? a parer mio no … ma è chiaro, è la mia visione … grazie, a presto Riccardo!

  3. Considerazioni giuste ed interessanti quelle nell’articolo e nei commenti.
    Ho lavorato e lavoro in multinazionali IT, in tutti i casi il primo e il secondo colloquio è avvenuto telefonicamente o via skype e nell’ultimo caso la contrattazione e firma del contratto è stata via mail.
    Eventuali forme di colloquio sono legate alla serietà dell’azienda stessa.
    Ritengo più che valida la videoconferenza se l’azienda non è in grado di sostenere i costi di trasferta o non vuole recarsi direttamente dal candidato.
    L’apoteosi dell’incoerenza ovviamente è un’azienda tecnologica o nell’ambito della comunicazione digitale che non usa skype.
    Così come è incoerente chi vorrebbe lavorare nel Social Media Marketing e non ha un account su Linkedin…

    Il “livello della posizione” non c’entra nulla, ne è un esempio noto Simone Brunozzi, Technology Evangelist in Amazon. Primo colloquio su Second Life, ulteriori due telefonici e poi il viaggio in Lussemburgo ecc ecc

    Io sono un molto estremista a riguardo, non valuto minimamente proposte di lavoro se:
    – non mi viene riferito il budget aziendale alla prima telefonata (sono molto trasparente a riguardo, riferisco il mio prezzo al primo contatto, se siete nel budget parliamone, altrimenti è inutile perdere tempo);
    – c’è qualcosa a mie spese, reputo rimborsabile anche il tempo (in alternativa possono sempre venire loro o fare una videoconferenza);

    diciamo che seguo alla lettera la frase nella tua descrizione:
    Personal Branding significa donarsi il lusso di “farsi scegliere potendo scegliere!” (non riesco a trovare le parole adatte per dire quanto mi piace).

    • Anna Martini

      7 Febbraio 2012 at 11:47

      Grazie @Paolo, per restare in tema ancora ieri sera ho ricevuto un messaggio su FB che dice: “una grande azienda del nord europa mi ha chiesto di fare, dopo aver giá fatto 2 colloqui via Skype, un terzo e quarto step di colloqui direttamente in azienda. Piccolo particolare zero rimborso, e sono più di mille euro per ogni intervista… Rifiuterò… Ma è possibile che vi siano aziende, anche internazionali del genere:)???” … A presto

    • Paolo Bruno (@_BrunoPaolo_)

      7 Febbraio 2012 at 14:28

      E’ possibile effettivamente, un po’ in tutti i settori. Sicuramente rimane una cosa assurda ma è da differenziare la motivazione per cui le spese sono a carico del candidato nei colloqui successivi a quello conoscitivo. Nel caso da te descritto potrebbe essere un sintomo di cattiva salute dell’azienda e che tale decisione rientri nella “riduzione costi”.
      Sicuramente non è tollerabile il rifiuto dell’azienda a fare il primo colloquio via skype se non può sostenere le spese di trasferta.
      In questo modo non solo fornisce un’immagine aziendale barbona ma lascia trasparire anche incompetenza informatica, tecnologica, mediatica, mancanza di innovazione, serietà. Se tratti così uno che deve venire a fare un colloquio (in particolar modo se è l’azienda a chiamare e non il candidato a cercare) figurati come tratti un dipendente.

  4. Daniel Dave

    8 Aprile 2013 at 14:38

    Ciao, la mia esperienza è proprio di oggi. Fortunatamente non sono disoccupato ma la mia azienda non sta passando un momento fantastico. Una head-hunter mi ha chiesto: “senta, dovrebbe andare nell’azienda xy (350 km da qua) per un colloquio conoscitivo di circa 30 minuti”. Ho risposto: “ma mi scusi, mi faccio 700 km per 30 minuti…costa tanto e perdo un girono intero…via skype secondo me il primo incontro potrebbe essere sufficiente”. Risposta: “ma lei non è serio e io che mi ero speso in grandi parole per lei..annullo il colloquio”. Risposta mia: “mi sa che la poco seria è lei: neanche glielo vuole chiedere…ma non si è posta il problema ? Se poi il primo colloquio è positivo poi vado al secondo in sede”. Siamo limitati…tanto limitati…o meglio: c’è gente che crede che gli altri corrano a destra a manca e disposti di spendere così tanto per fare….che tristezza….

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