Ben ritrovati, mi scuso come prima cosa dell’assenza…
Utilità o inutilità
Sto riflettendo sulle enormi possibilità che ci da un buon network e sull’inutilità di non coltivarlo e sfruttarlo bene…. sarà perchè serve a me stessa ma anche perchè è un’attività che faccio costantemente con i candidati che seguo in Outplacement. L’analisi del network, ricostruirlo, integrarlo, connetterlo fa parte del percorso che chi lavora con me affronta.
mi spiego: io leggo, ascolto, condivido, scrivo, commento, rispondo, chiedo contatti, accetto contatti, amicizie, offro sempre la mia disponibilità a dare un aiuto (non dovuto) a chiunque me lo chieda; dispenso consigli, suggerimenti, condivido spontaneamente idee e novità….
Da me potete, infatti, aspettarvi messaggi, attraverso i social, del tipo “sfruttiamo davvero il network” oppure “creiamo davvero la rete” perchè tutte le mie azioni sopra riportate hanno un unico scopo: cambiare le cose, l’ottica della comunicazione, riportare tutti in un’ ottica di fiducia e di collaborazione spontanea. Lavoro molto con i social e proprio a loro devo riconoscere il merito di discreti risultati raggiunti in termini di connessioni tra persone.
Spesso ricevo risposte confortanti, perchè tanti, capiscono che si può dare e ricevere e che qui, nel web 2.0, le regole sono differenti; prima di tutto, ad esempio, se posso, do quasi sempre del tu a tutti, proprio perchè l’atteggiamento che ho e che vorrei ricevere è di scambio, di collaborazione, propenso a costruire e non crogiolato in ossequi o virtuali scambi di biglietti da visita!
Uno scambio virtuale
Mi piacerebbe che le persone all’interno della mia rete contassero sulla reciproca collaborazione, che chiedessero mostrandosi disponibili anche a dare. Non ci vedo nulla di male nella miriade di richieste che ricevo sulla consulenza di carriera, sui CV, sul desiderio di cambiamento e sono sempre disponibile a rispondere e a confrontarmi con loro.
Le mie conclusioni
Il network va curato con obiettivi chiari, con costanza e con sentimento ma soprattutto va sfruttato! Cosa mi servono 1000 contatti su linkedin se poi non so interagire, non li contatto, non cerco collaborazione da loro? Credo che ci voglia anche un po’ il coraggio di chiedere in maniera umile. Ognuno ha tanto da dare facendo poca fatica e quel poco che ha da offrire, che sia un consiglio, un passaparola, una segnalazione, un appuntamento commerciale, o altro… è oro per chi lo riceverà! Allora perchè non cominciare?
Questo è quello che provo a spiegare a chi seguo nella mia attività di Consulenza di Carriera, a sfruttare il network, a dare ma anche a chiedere; a scambiarsi favori, insomma, per raggiungere il traguardo di farsi scegliere, scegliendo!
E voi, quanto curate il network? Quanto interagite con i vostri contatti?
a presto!
12 comments
Andrea
8 Settembre 2011 at 15:10Ciao Anna, il problema è non potendo essere cartaceo il biglietto da visita versione 2.0, non può esprimere la sua “figosità” attraverso un tipo particolare di carta, di taglio, di design ecc.., ma solamente attraverso un numero magico: il numero dei contatti. Ovvero, quanti più contatti hai alla voce: “amici”, “collegamenti”, ecc… tanto più vieni identificato come “cool”. Detto questo, è irrilevante il fatto che l’aggiunta che stai facendo ai contatti sarà qualcuno con cui mai avrai interessa a interagire, perché l’importanza di tale persona sta solo nel “+1”, o al massimo nel propagare in maniera involontaria sulla propria bacheca qualche tuo annuncio. Un bel 500+ su linkedin equivale a un biglietto da visita filigranato in oro 🙂
Nel mio piccolo cerco di mantenere un numero di contatti utili con cui dialogare abbastanza di frequente, reputando il valore delle informazioni che posso dare / avere superiore al numero stampato in prima pagina.
Anna Martini
8 Settembre 2011 at 15:26@Andrea, benvenuto qui e grazie del commento!
Condivido la tua riflessione sul fatto che, alcuni abitanti del web 2.0, vogliano essere “cool” e che possano utilizzare il numero dei contatti come outfit per sentirsi così o per avere il +1 di cui parli …
ma poi bisogna anche avere qualcosa [tanto o poco che sia] da dire per utilizzare il network in maniera positiva e, soprattutto, per far si che l’oro del biglietto da visita, di chi ha “un bel +500 su linkedin, diventi anche oro da scambiare con gli altri ai fini di una comunicazione utile e costruttiva. Fai molto bene a dialogare con i tuoi contatti, si capisce dalle tue parole che hai lo spirito giusto … lo stesso che provo ad avere io! A presto
Federico
17 Settembre 2011 at 8:52Complimenti per la chiarezza ed efficacia dell’articolo.Personalmente navigo poco e non coltivo la rete come da te suggerito. Seguirò i tuoi suggerimenti e le tue riflessioni per sfruttare meglio il tempo dedicato al mio gruppo di contatti.
ciao.
Anna Martini
17 Settembre 2011 at 13:12Grazie a te Federico! A presto allora 🙂
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5 Marzo 2012 at 16:16purtroppo è vero che sui vari social si hanno molti collegamenti, di cui spesso si ignora l’esistenza e sarebbe meglio averne pochi e curarli, ma perchè allora molte aziende invece di chiederti il curriculum ti chiedono se hai un profilo su linkedin e simili???
Anna Martini
5 Marzo 2012 at 16:34Ciao, grazie della visita 🙂 In realtà il numero non conta, direi che quello che conta è la forma che dai alle connessioni, cosa ci fai, ci parli? interagisci? A me il profilo LinkedIn piace di più del CV e consiglio sempre di indicare sul curriculum la “stringa di LinkeIN”. A presto
deborah Levi
10 Luglio 2012 at 11:01Ciao Anna! In seguito alla mia richiesta di contatto su linkedin e alla tua successiva mail (nella quale mi ponevi le stesse domande riguardo al network), ti espongo “la mia”: secondo me linkedin serve a: 1) conoscere virtualmente molte persone, con le loro professionalità e il loro percorso (a volte può essere di ispirazione, anche a livello di aziende e settori esposti).
2) scambiare idee, commenti, infomazioni, opportunità, con tali persone 3) avere visibilità professionale …esponenzialmente!( 4) contattare direttamente alcune persone “chiave” se si è alla ricerca di un’occupazione..e non per ultimo sapere chi esse siano! (ti ricordi quando una volta, prima di linledin, bisognava chiamare l’azienda direttamente per sapere chi ricoprisse una determinata posizione, normalmente senza avere risposta?!
Tornando a noi, ho visto che siamo colleghe… sicuramente gli elementi di scambio possono essere molti! Buon lavoro, a presto
Deborah
Anna Martini
10 Luglio 2012 at 11:07ciao @deborah grazie della visita! condivido, chiaramente, quanto scrivi … a presto allora 🙂
Paola
22 Maggio 2013 at 11:16Ma sono tutti disposti a condividere e a collaborare?
Anna Martini
22 Maggio 2013 at 12:39No Paola, non tutti lo sono e non tutti rispondono a questa mia mail ma “chi lo fa” mi da un buon indizio e mi fa capire con chi vale la pensa interagire in seguito … le opportunità che nascono da un breve scambio di mail possono essere nulle o infinite, i migliori progetti a cui sto collaborando, per esempio, sono nati così! Ho scelto di usarlo come “filtro” per capire verso chi indirizzare il mio ascolto 🙂 e … grazie per avermi letta, ora mi guardo il tuo blog. a presto
Anna