Questo post nasce da una riflessione in seguito alla lettura dell’articolo che è uscito oggi su Corsera: In tre anni ricollocati 20 mila lavoratori
In prima battuta sono soddisfatta di come sia trattato l’argomento e ancora più del fatto che ” se ne parli”.
Vorrei soffermarmi su una piccola parte dell’articolo, leggo “Quando si è espulsi dal mercato, rientrarvi significa adoperarsi attraverso diversi canali di ricollocazione che mettono alla prova il sistema di relazioni di ciascuno (il cosiddetto network), la propria intraprendenza (il 16% dei ricollocati torna sul mercato auto-candidandosi su Internet) oppure con i canali più istituzionali (società di somministrazione e di selezione del personale).”
Vorrei aggiungere che, a mio parere, l’intraprendenza sta nel sapere che il network va “coltivato” prima che serva, che bisogna lavorare in anticipo sulle relazioni, senza cercare di costruirle nel momento in cui ne abbiamo bisogno; in questo caso vale la regola del pieno per pieno ossia, della disponibilità a condividere sapere e opportunità certi che questo genererà un ritorno, senza dover chiedere.
L’intraprendenza sta anche nel saper essere lungimiranti e nel lavorare sul proprio personal brand con costanza e trasparenza, in maniera etica, proprio per riuscire a “far arrivare” ai canali istituzionali, così come Corsera definisce in questo caso i selezionatori, prima di tutto le informazioni più utili per auto-promuoversi, quelle che daranno coerenza e una reputazione al candidato rispetto a ciò per cui si propone, quelle che proprio lui vuole trasmettere, che gli permetteranno di farsi scegliere scegliendo!
Saluti a tutti
Anna
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