Rifletto spesso sul cambiamento, sul come affrontarlo, come viverlo e come riconoscerlo.
Qualche giorno fa un collega, nell’ambito di un percorso di Outplacement o Career Transition, parlava con un Manager dei diversi atteggiamenti possibili per contrastare il cambiamento, anzi proprio per contrastare l’effetto negativo che può portare il “non saperlo riconoscere” e ha raccontato una piccola storia, una metafora che vorrei condividere con voi.
la Storia
Il nuovo Direttore Generale, giovane e fresco di promozione deve affiancare il “vecchio” collega per un cordiale passaggio di consegne sulla gestione dell’azienda e il secondo, dopo pochi preamboli lo liquida dicendogli “ti faccio un regalo prezioso: ti lascio tre buste numerate, aprile, in ordine, ogni volta che dovrai gestire una crisi, è il miglior regalo e passaggio di consegne che potrei farti!”
Passa il tempo e, dopo un anno circa, la prima crisi arriva e il giovane Direttore Generale, non sapendo che strada scegliere per risollevare la situazione si ricorda delle buste e apre la prima e legge “ACCENTRA” …. e così fece, tagliò, accentrò, ridusse, contrasse e per un altro anno e mezzo le cose migliorarono, fino alla seconda crisi e alla seconda busta … con scritto “DECENTRA” … e così fece assunse, si espanse, incrementò e le cose si ristabilizzarono per un altro anno e mezzo …quando dovette ricorrere alla terza ed ultima busta dove lesse “PREPARA LE TRE BUSTE”.
Il vecchio saggio Direttore Generale uscente aveva saputo consigliare il suo nuovo sostituto nel affrontare il cambiamento con anticipo, prevenirlo, senza doverlo subire, ma … forse scegliendolo.
altre riflessioni
Proprio qualche giorno fa, durante una riunione, ci è stato detto: se viaggi sul treno del cambiamento ti accorgerai meno di viverlo, non ne avvertirai troppo l’impatto, perchè ci sarai già sopra, lo starai già affrontando e lo avrai già accettato e metabolizzato.
Credo che in un mondo in evoluzione, dove il lavoro sta davvero cambiando i confini e gli schemi delle persone, non ci si possa davvero permettere di subire un cambiamento, ma diventa necessario farne virtù e utilizzarlo per crescere ed evolversi ulteriormente, usarlo per scegliere ancora una volta la nostra direzione.
Vi saluto, a presto
Anna
7 comments
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22 Febbraio 2012 at 13:04Quello che vedo ed ho visto nel tessuto lavorativo genovese è purtroppo una grave mancanza di manager anziani “illuminati” come quello della storia. Troppo spesso si incontrano personaggi che tendono ad arrivare alla fine della carriera senza evolversi…
Anna Martini
22 Febbraio 2012 at 13:13Capisco la tua riflessione … continuiamo a dipingere il quadro migliore però … da qualche parte, in fondo, ci sarà anche il manager illuminato 🙂 [o illuminabile ?!] a presto
akismet-77511aad3a6fcf67b95aed9af16c093c
22 Febbraio 2012 at 13:34Assolutamente. Manager illuminati ce ne sono, eccome. Per la mia esperienza a Genova e, qui l’esperienza è meno significativa, in Liguria, la vecchia guardia di manager ed imprenditori sono meno sensibili al cambiamento rispetto ad altre regioni. Non so se sia una questione genetico-geografica o altro. Ho comunque anche esperienza di vecchi manager sempre e saldamente in sella con idee innovative, che hanno saputo adattare intere aziende alle nuove tendenze del mercato. Non è però purtroppo l’attuale esperienza diretta ….
Anna Maria Ricci
23 Febbraio 2012 at 7:21cambiamento come accettazione della vita, le regole, e anche cambiamento come opportunità di crescita, di sperimentazione e di evoluzione…del resto ogni esperienza di vita è crescita ed evoluzione
buona giornata!
Anna Martini
24 Febbraio 2012 at 10:04Sono d’accordo con te! cambiare? in meglio, sempre 🙂 a presto
Claus C Hansen
24 Febbraio 2012 at 9:43Il messaggio della terza busta potrebbe essere un “Ora è tempo di andartene, prepara la strada per qualcun’altro…”
Anna Martini
24 Febbraio 2012 at 10:05si, con il “prepara le 3 buste” s’intende proprio quello … lasciare le 3 buste al prossimo giovane, rampante direttore 🙂 a presto!