Il fatto
Nei giorni scorsi ho letto con molto interesse ed attenzione i due articoli citati in fondo. Il tema centrale, analizzato da due aspetti leggermente diversi, è il “come” un utilizzo leggero o superficiale di facebook possa precludere o influenzare l’immagine che un Direttore del personale, che ci deve selezionare, avrà di noi.
L’articolo in questione illustra come un candidato che, avendo probabilmente la sua bacheca di facebook visibile a tutti, scrive: “Tra un anno mi trasferisco in Giamaica” e di seguito arriva subito la giusta considerazione che, molto probabilmente l’HR che lo dovrà selezionare, cercando informazioni su di lui in fase “pre-colloquio” avrà degli elementi, non troppo coerenti su cui riflettere. Il selezionatore avrà da sondare meglio la sua reputazione on line in relazione a quella off line!
Sicuramente oggi, molto più di ieri, chi si trova a far selezione utilizza Google come strumento di ricerca per avere un’immagine più vera e più completa di chi avrà difronte e per verificare la reputazione on line dei candidati, ma è anche vero che sono informazioni aggiuntive che vanno lette in un contesto globale, e cercando di interpretarne i “toni”, come giustamente ci suggerisce il secondo articolo.
Ripeto una frase non mia: i social network ci danno un grande potere, ma il loro utilizzo implica una grande responsabilità.
Se fossi stata la selezionatrice in questione avrei incontrato ugualmente il candidato e, sul finire del colloquio, gli avrei simpaticamente chiesto qual’era il suo Business Plan per la Giamaica prima di “rimandare l’assunzione”!
(ringrazio @enrico_sestyle per lo spunto molto interessante!)
6 comments
Enrico Bisetto
27 Aprile 2011 at 18:49Brava Anna (e grazie della menzione), sono prefettamente d’accordo con quanto scrivi, specie quando insisti sulla responsabilizzazione dell’utente, un punto sul quale, quando faccio formazione, non mi stanco mai di insistere. Il Web, e il Web Sociale in particolare, ci offre grandi opportunità aprendo i nostri orizzonti, ma siamo noi a doverne gestire in prima persona le dinamiche senza viverlo con troppa leggerezza, specie se speriamo di sfruttarne le potenzialità per il nostro “brand personale”. 😉
Anna Martini
27 Aprile 2011 at 18:57Grazie Enrico per essere stato qui proprio oggi. . .giorno del lancio del tuo Blog!
A presto, qui o su sestyle!
Riccardo Esposito
30 Aprile 2011 at 0:09Spesso noto che la gente utilizza Facebook come un diario personale, come una vera e propria bacheca appesa in camera.
E purtroppo ignorano che chi vuole scoprire qualcosa in più “googlerizza” il loro nome, scopre l’account Facebook (magari prima ancora di sfogliare il blog personale) e cerca di capire qualcosa in più della persona…
Ciao, complimenti per il blog e per la riflessione!
Anna Martini
30 Aprile 2011 at 0:13Grazie Riccardo per la visita e per il commento. Un onore! A presto 🙂
Daniele
5 Maggio 2011 at 12:08Concordo Anna, i social sono un ottimo mezzo per farsi conoscere se usati con cognizione di causa. Purtroppo molti utenti non sono neanche a conoscenza di tutte le informazioni che si possono estrapolare dai loro profili. A volte sarebbe meglio fare in modo di nascondere tutto quello che si pubblica su un social. A mio parere, social come Facebook sono partiti come passatempo, ma come giustamente dici stanno diventando un “biglietto da visita”, nel bene e nel male…
Ciao!
Anna Martini
5 Maggio 2011 at 12:14@Daniele grazie della visita e del tuo contributo. A presto